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La Scuola campanacciana in America. Guido Silvestri ad Atlanta

Maria Montroni

La Scuola campanacciana ha avuto una buona diffusione anche negli Stati Uniti d’America. Uno dei suoi rami più importanti ha preso l’avvio con Guido Silvestri, campanacciano di seconda generazione partito da Ancona nel 1993. Dal primo nucleo da lui originato ad Atlanta sono scaturiti Ricercatori di alto profilo che oggi dirigono équipes di ricerca in numerose diverse istituzioni americane ed europee, universitarie e non, assicurando così anche oltre oceano la continuità della Scuola di Domenico Campanacci.

Guido Silvestri

Forse non tutti sanno che esiste un robusto “ramo americano” della Scuola medica campanacciana, la cui base è ad Atlanta ma che ha varie ramificazioni secondarie in altre città degli Stati Uniti.
Il ramo americano della scuola medica Campanacciana nasce nel 1993 con il trasferimento oltreoceano del dottor Guido Silvestri, al tempo giovane assistente nella Clinica Medica dell’Università di Ancona ed allievo di Giovanni Danieli e Maria Montroni. Silvestri, classe 1962, campanacciano di seconda generazione, inizia il suo percorso a Montreal come borsista post-doc finanziato dall’Istituto Superiore di Sanità di Roma, poi passando per Washington e Philadelphia arriva alla Emory University di Atlanta dove nel 2010 diventa professore ordinario nel Dipartimento di Patologia e Medicina di Laboratorio, di cui nel 2018 è nominato Direttore.
Tra i vari incarichi di Silvestri da ricordare il suo ruolo di Editor della prestigiosa rivista Journal of Virology (il più antico e famoso giornale nel campo della virologia) e quello di Presidente della Agence Nationale pour la Recherche sur le SIDA (ANRS), la agenzia del governo francese che coordina e finanzia tutte le ricerche su HIV/AIDS, epatiti e malattie virali emergenti.
Se è vero che da molti anni Silvestri, che pure è specializzato in Medicina Interna, in Allergologia ed Immunologia Clinica ed in Medicina di Laboratorio, non svolge più attività clinica essendo concentrato sul suo ruolo di ricercatore, non si può non notare come il sapore delle sue ricerche sia rimasto sempre molto "translazionale" ed orientato alla risoluzione di problemi clinici importanti come la prevenzione e la terapia dell'infezione da HIV.
Nel corso dei circa vent’anni in cui ha diretto un laboratorio di ricerca sulla infezione da HIV e l’AIDS, Guido Silvestri ha prodotto una scuola di successo con numerosi allievi che rappresentano quindi insieme a lui il nucleo di questa cellula americana della Scuola medica campanacciana. Tra questi va citato un gruppo di medici e scienziati che, cresciuti scientificamente come allievi di Silvestri, sono rimasti con lui alla Emory University nei ruoli di ricercatori o professori. In particolare si ricordano Mirko Paiardini, urbinate, professore associato di Patologia e come Silvestri naturalizzato americano; Ann Chahroudi, americana di Philadelphia, professore associato di Pediatria; i ricercatori Steven Bosinger (canadese di Thunder Bay e pioniere degli studi di genomica funzionale), Thomas Vanderford (originario di Lexington, West Virginia), Deanna Kulpa (americana di Lansing, Michigan), Maud Mavigner (francese di Tolosa) e Barbara Cervasi (senigalliese come Silvestri, ora anche lei naturalizzata americana e direttrice del laboratorio di citometria a flusso). Altri allievi di Guido Silvestri dirigono gruppi di ricerca in varie università, istituti scientifici e industrie farmaceutiche in numerose città negli Stai Uniti ed in Europa. La lunga lista comprende Nichole Klatt (americana e professore associate alla università di Miami in Florida), Alex Ortiz e Jessica Taaffe (entrambe direttrici di ricerca ai National Institues of Health di Bethesda), Rick Dunham (ricercatore alla Università di North Carolina), Shari Gordon (ricercatrice a Glaxo Smith & Kline), David Palesch (ricercatore alla Elchingen, in Germania), Nitasha Kumar (ricercatrice al San Francisco General Hospital), Emily Cartwright (ricercatrice alla Università di Minnesota), per finire con il fanese Luca Micci (ricercatore alla Merck) con un’altra senigalliese, Sara Paganini, ricercatrice alla Novartis di Boston. Insomma, un nutrito gruppo di “nipoti e pronipoti” del maestro Domenico Campanacci che giorno dopo giorno mantengono alto il nome della nostra Scuola medica in America.