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Mario Campanacci (1932-1999) nel ventennale dalla sua scomparsa - Fu un grande scienziato, un grande medico ed anche un valente pittore

Introduzione

La naturale tendenza artistica del mio grande Amico Mario si rivela chiaramente nei suoi primi disegni, che eseguì da ragazzo, mentre era ancora uno studente di scuola media.
Dopo i primi esercizi (Fig. 1, Fig. 2, Fig. 3) nei disegni al carboncino si rendono evidenti un  tratto sicuro e una grande capacità di osservazione, specie nelle figure dal vivo (Fig. 4, Fig. 5, Fig. 6, Fig. 7) e tra queste spicca la mano (Fig. 4) che potrebbe essere stata eseguita non da un giovane liceale, ma da un pittore esperto e capace.
In quegli anni  egli dimostra anche di arrivare a possedere senso del colore e una capacità di far risaltare il  rilievo delle immagini e le prospettiva dei paesaggi (Fig. 8, Fig. 9, Fig.10, Fig. 11, Fig. 12, Fig. 13).
Dopo l’interruzione, certamente dovuta agli impegni universitari e professionali, nel “risorgere” della passione per la pittura si nota un notevolissimo sviluppo nella capacità e nella maturità. E’ evidente una particolare evoluzione dello stile e della tecnica, sia nei paesaggi (Fig. 14, Colli bolognesi) sia nei pastelli eseguiti a Praga (Fig. 24, Fig. 25) e nel ritratto (Fig. 15, Fig. 16, Fig. 17, Fig. 18, Fig. 19, Fig. 20, Fig. 21, Fig. 22, Fig.23), tra i quali spiccano quelli della Maestra  Senin (Fig. 17, Fig.18) e quello del Nonno Giuliano (Fig. 27), come pure  nella  “messa al campo” (Fig. 28) e nei dipinti  di S. Vigilio (Fig. 29, Fig. 30). E’ anche da sottolineare la particolare maestria dimostrata nell’esecuzione dell’incisivo autoritratto (Fig. 26).
L’ultimo lavoro in ordine di tempo (Fig. 31) è il bozzetto per la crocifissione, dove, secondo me, Mario esprime con tutta la sua sensibilità una grande umanità, oltre alla piena padronanza delle sue qualità  di pittore.

Mario Passeri
 

MC

Nota dell’Autore
a cura di Laura Campanacci e Giuliana Goidanich

Mario Campanacci è nato a Parma il 13 gennaio 1932. Aveva un talento naturale per il disegno, ma iniziò come autodidatta. A undici anni aveva illustrato con disegni semplici e naif che lasciavano intuire la sua mano promettente un “romanzo” di cappa e spada che aveva scritto ispirandosi a “I Tre Moschettieri”. 
All’età di quattordici o quindici anni, e fino alla fine del liceo, a Parma, ha frequentato saltuariamente lo studio di un insegnante di pittura, scelto credo perché abitava vicino a casa sua nell’oltretorrente. Desiderava perfezionarsi nel disegno e, soprattutto, imparare a usare i colori ad olio, voleva dipingere. 
Quando la famiglia si è trasferita a Bologna ha continuato a dipingere saltuariamente e senza nessuna guida fino alla fine dell’università. 
Purtroppo lo studio e il lavoro l’hanno completamente assorbito senza lasciargli il tempo sufficiente per coltivare la sua passione. I dipinti di questo periodo sono molto scolastici e attenti al particolare. 


Ha ripreso i pennelli in mano molto più tardi, dopo gli anni ’70, sollecitato dalla signora Emmalisa Senin, grandissima pittrice, purtroppo poco conosciuta, mamma di una nostra carissima amica, Angiola Descovich. La Signora Maestra, come lui la chiamava, aveva uno stile “impressionistico”, e lo sollecitava a usare pennellate veloci e soprattutto a non avere ripensamenti, il che contrastava col carattere di Mario: era per indole un perfezionista, pretendeva moltissimo da se stesso e metteva il massimo impegno in qualsiasi attività intraprendesse. Non si sentiva mai completamente all’altezza.
Nel disegno e nella pittura, quindi, cercava la perfezione, poneva l’attenzione al minimo particolare; studiava e si applicava cercando di raggiungere il risultato migliore. Questo era però il “difetto” che la Signora Maestra cercò da subito di correggere. 
Dipingevano insieme nello studio di Lei o all’aperto, in campagna o in montagna. Per Lui erano momenti di completa beatitudine, e seguendo i consigli dell’amata Maestra ha alleggerito i tratti del pennello ottenendo ottimi risultati. 
E’ stato un percorso lungo ed a ostacoli che però l’ha condotto a realizzare opere sempre migliori. 
Nel suo tempo libero, oltre a studiare i Classici della letteratura e della musica, dipingeva. Paesaggi di luoghi di villeggiatura, della collina bolognese o dei viaggi in città d’arte; ritratti della moglie Giuliana, dei figli Marco, Laura ed Andrea, di amici e parenti.
Ha ritratto la figlia quando costretta a letto per un’influenza, o addormentata al sole, o china sui libri di Anatomia. 
Nel 1990 gli fu commissionato un dipinto per una cappella sconsacrata di una antica villa nella campagna bolognese. Fiero ed onorato, prese da subito molto seriamente il lavoro. 
Dopo una lunga ed attenta ricerca bibliografica ed iconografica, cercò i soggetti tra noi familiari. Per rendere la gravità del corpo di Cristo sulla Croce fece una fotografia del figlio Andrea sostenuto dalle braccia dai fratelli saliti in piedi sul tavolo della cucina. 
La moglie scoppiata in lacrime a causa di una delle tante “nefandezze” dei figli non venne consolata, ma immortalata perché sarebbe stata perfetta come soggetto per la Madonna in lacrime sotto alla Croce. E dopo diversi provini su carta nacque quello che lui considerò sempre il suo capolavoro: “L’Andrea Crocifisso”, una tela ad olio di 1,5 x 3,5 metri. 


Mostra Mario Campanacci pittore
Figura 1- Carboncino su carta cm 28x28
Figura 2 - Carboncino su carta cm 34x23
Figura 3 - Carboncino su carta cm 32x24
Figura 4- Carboncino su carta cm 32x24
Figura 5- Sanguigna su carta cm 34x25
Figura 6 - Carboncino su carta cm 32x24
Figura 7- Carboncino su carta cm 36x25
Figura 8 - Frutta - olio su tela cm 31x23
Figura 9 - Frutta - olio su tela cm 30x22
Figura 10 - Fiori - olio su tela
Figura 11 - Fiori e frutti - olio su tela
Figura 12 - Casa di campagna - olio su tela
Figura 13 - La chiesetta - olio su tela
DOPO IL 1985
Figura 14 - Colline bolognesi - pastello su carta cm 35x23
Figura 15 - Giuliana - sanguigna su carta cm 32x23
Figura 16 - Giuliana - olio su carta cm 33x23
Figura 17 - La Signora Senin - olio su carta cm 43x27
Figura 18 - La signora Senin - olio su carta cm 31x26
Figura 19 - San Luca - Bologna -
Figura 20 - Ritratto -
pastello su carta cm 23x35
carboncino su carta
Figura 21 - Giuliana - pastello su carta cm 38x23
Figura 22 - Giuliana - pastello su carta cm 33x24
Figura 23 - Ilaria - olio su carta cm 34x23
Figura 24 - Praga - pastello su carta cm 25x17
Figura 25 - Praga - pastello su carta cm 26x18
Figura 26 - Autoritratto - pastello su carta
Figura 27 - Nonno Giuliano - olio su legno 1989 cm 64x46
Figura 28 - San Vigilio 1989 - olio su carta cm 72x53
Figura 29 - Campanile di S.Vigilio - 1995 cm 75x58
Figura 30 - Messa sul campo - San Vigilio - 1990 - olio su legno cm 67x45
Figura 31 - Bozzetto per Cappella del Crocifisso - olio su carta 1996 cm 32x25